Parco nazionale del Chobe: safari in barca nella natura selvaggia
Kasane, cittadina nell’estremo nord del Botswana. Per molti visitatori provenienti dalle vicine Cascate Vittoria, in Zambia, questa è l’unica visita all’interno del paese, per altri è invece il punto di partenza verso alcuni dei parchi naturali più famosi al mondo.
La ragione di tanto interesse è la vicinanza al Chobe National Park, esattamente nel punto in cui quest’ultimo lambisce le acque del fiume che dà il nome al parco. La combinazione dei due fattori è garanzia di eccezionali avvistamenti di animali a pochi metri dal centro cittadino.
D’altro canto lungo la comoda strada asfaltata che la collega al sud del paese si ha già un’idea della ricchezza della fauna dell’area, grazie ai continui attraversamenti di elefanti, giraffe e antilopi che rendono fondamentale prestare un’estrema cautela alla guida.
La cittadina, di per sé priva di attrattive, tuttavia colpisce per la sua elettrizzante atmosfera di frontiera: qui si respirano avventura e libertà. Per strada i robusti fuoristrada aperti da safari si alternano ai grandi camion delle agenzie specializzate in adventure tours e ai tanti mezzi a noleggio attrezzati per il campeggio nel bush; mentre sui marciapiedi, a gruppi di villeggianti in infradito si alternano ranger armati e viaggiatori in perfetta tenuta da safari, carichi di ogni sorta di viveri e dell’equipaggiamento necessario all’immersione nella natura selvaggia.
Ho in programma due safari: uno in battello sul fiume Chobe e uno in Toyota lungo il river front dove gli animali, soprattutto nella stagione secca, si raggruppano raggiungendo le acque del fiume per abbeverarsi. Per un colpo di fortuna sono da solo sulla barca del camp con cui ho prenotato, una bella differenza rispetto ai grandi battelli degli hotel più prestigiosi carichi di turisti che mi guardano infatti con una certa invidia. Scivoliamo silenziosi e leggeri sull’acqua e abbiamo subito un incontro ravvicinato con un grande water-monitor (varano) e vari coccodrilli.
Si dice che proprio il Chobe sia uno dei luoghi migliori del continente per ammirare gli elefanti che vivono in questo particolare ambiente acquatico. Proseguiamo dirigendoci verso le varie isolette al centro del fiume ricoperte in parte dall’acqua e dalla folta vegetazione ed ecco sbucare il primo branco di elefanti. Dev’essere ora di pranzo (e quando mai per gli elefanti non lo è…) perché continuano a staccare dal fondo e a ingurgitare enormi quantità di erba - non a caso chiamata “elephant grass” - utilizzando la proboscide con millimetrica precisione.
Subito dopo aver lasciato gli elefanti, una grande mandria di bufali provenienti dal parco guada il fiume raggiungendo le isolette centrali alla ricerca dell’erba più fresca. Sono centinaia, e non sono da soli, fermiamo la barca a pochi metri e ammiriamo per una buona mezz’ora lo spettacolo... e che spettacolo! Con il loro seguito di oxpecker, aironi e altri uccelli che si nutrono degli insetti nascosti tra la terra e il fango smossi dalla grande mandria, si presenta davanti ai nostri occhi una scena da documentario.
Dopo l'incontro con grandi gruppi di ippopotami e di impala ecco la vera sorpresa: un altro branco di elefanti intenti a giocare come bambini in spiaggia. Non potremmo desiderare di più e non siamo i soli a pensarlo. In pochi minuti le numerose imbarcazioni presenti sul tratto di fiume antistante la cittadina convergono sul posto. Piccole barche esclusive con a bordo pochi fotografi attrezzati di tutto punto, grandi battelli con decine di turisti, barche con file di macchine fotografiche a noleggio fissate su cavalletti con tanto di insegnante di fotografia, si contendono i posti in prima fila. Come se fossero consapevoli di essere i protagonisti di tanta attenzione, gli elefanti lasciano la sponda a coppie e si immergono in acqua, esibendosi in rocambolesche piroette con una grazia e una leggerezza che uno non si aspetterebbe da animali della loro stazza. Per decine di minuti sono spinte, testa a testa, lotte con le proboscidi e simulazioni di accoppiamenti che vedono soprattutto gli esemplari giovani esibirsi in questa sorta di giochi di società, essenziali per stabilire in maniera incruenta le gerarchie che contrassegneranno la loro vita adulta.
Il safari sul Chobe termina sotto un bellissimo tramonto e faccio ritorno al camp come in estasi, sensazione che provo spesso quando ho la fortuna di vivere momenti di profonda immersione nella natura selvaggia.
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