La cerimonia del Tak Bat: in Laos tra misticismo e tradizione
Ogni mattina esili figure avvolte in lunghe tuniche color zafferano sfilano in silenzio per le vie di Luang Prabang, ai margini della strada li attendono uomini e donne inginocchiati.
Di tanto in tanto i monaci si abbassano e porgono la loro ciotola ricevendo una manciata di riso, della frutta fresca o degli snack. È la cerimonia del Tak Bat, la processione che parte dai monasteri situati in periferia e raggiunge il centro città per poi tornare indietro. Un flusso di spiritualità giunto a noi attraverso i secoli, sopravvissuto ai numerosi tentativi che la Storia ha fatto per annientarlo.
Dopo aver faticosamente guadagnato la porta dell’hotel alle prime luci dell’alba, la bruma mattutina e il leggero torpore dovuto alla levataccia mi fanno sentire come immerso in un sogno. Mentre la bruma si dirada e le figure dei monaci acquistano contorni precisi torno lentamente alla realtà. Sto assistendo a una cerimonia che ha origini antiche, testimonianza vivente di una spiritualità che il comunismo e il conseguente ateismo non sono riusciti del tutto a cancellare.
Qui a Luang Prabang la cerimonia dell’offerta delle elemosine ai monaci è il momento in cui il buddismo Theravada, diffuso soprattutto nel sud-est asiatico e ancora prevalente in gran parte della popolazione, si manifesta al di fuori dei luoghi deputati alla preghiera e al ritiro. Per molti laotiani i monasteri sono ancora una realtà così amata da decidere di dedicare a questi luoghi parte della loro esistenza facendosi monaci e monache per poi tornare, dopo un periodo più o meno lungo, alla vita di tutti i giorni. E il senso della cerimonia sta proprio nel rinsaldare il legame spirituale tra la comunità monastica e la comunità laica: l’una responsabile del benessere spirituale, l’altra del supporto materiale. Non è semplice elemosina ma la concreta manifestazione dell’importanza di dare lasciando da parte egoismo e avidità, di staccarsi dai beni materiali per acquisire meriti e proseguire nel cammino spirituale.
Le origini della cerimonia si fanno risalire ai tempi antichi in cui i monaci buddisti, non ancora organizzati in monasteri, erano semplici viandanti e mendicanti che facevano affidamento sulle offerte per riempire la ciotola che rappresentava il loro unico possedimento.
Più volte votata come una delle città più affascinanti del mondo e vincitrice del “Wanderlust Travel Awards 2015”, Luang Prabang ha visto negli ultimi anni un notevole incremento del turismo, attratto dalle sue atmosfere coloniali e dalla sua miscela di spiritualità e vitalità. Il massiccio arrivo di turisti rischia però di snaturare cerimonie come quella del Tak Bat, è quindi doveroso da parte nostra invitarvi ad assistere evitando ogni forma di disturbo ai monaci e alla comunità locale. La cerimonia del Tak Bat è “un momento struggente”, così lo descriveva Terzani, facciamo in modo che resti tale e che possa protrarsi immutata per i secoli a venire.
Qui di seguito alcune semplici regole:
- Per quanto a volte la presenza di turisti sia notevole e l’atmosfera non sembri particolarmente “spirituale” osservate in silenzio, è una cerimonia religiosa e i monaci stessi devono rispettarlo.
- Se volete fare un’offerta seguite l’esempio dei locali, sedetevi o inginocchiatevi quando date il cibo ai monaci e andate al mattino presto a comprare dello “sticky rice” di buona qualità al mercato piuttosto che dai venditori ambulanti che si posizionano lungo il percorso dei monaci.
- Se volete fare solo delle foto, non posizionatevi troppo vicino alle persone che fanno le offerte e non intralciate in alcun modo il passaggio dei monaci. Evitate il flash e ogni contatto fisico e visivo con i monaci.
- Scegliete una posizione e mantenetela, senza inseguire i monaci lungo il cammino.
Chi vorrà avvicinarsi a questo evento religioso con il giusto atteggiamento potrà ricevere un profondo insight sulla spiritualità del Laos. E chi desidera un viaggio che nutra anche l’anima potrà inserire nel proprio itinerario altri momenti come questo, ad esempio partecipare alla preghiera del mattino in un monastero
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